zumbi

Stell*, Sav*an*,
Trav*gli*, Gri*l*, la schiera dei nuovi moralisti si allunga di giorno
in giorno e recluta schiere di seguaci (che poi votano Lega). Premetto
che volutamente non ho letto la Casta, e che a mio parere, di caste in
Italia – tralasciando politici e giornalisti – ce ne sono
parecchie. Sav*an* ha un sacco di coraggio ed ormai è diventato un Guru, con tutti i rischi connessi. Trav*gli*
è un bravissimo giornalista, ma un po’ di umiltà non gli guasterebbe e
certo rispetto ai grandi del passato (per esempio Biagi o Montanelli) ha un altro stile.
Il discorso su Grillo è complesso, certo è innegabile che si è eletto a
moralizzatore dell’Italia che fa politica dicendo che non la vuol fare.
Inoltre si concentra su obiettivi che, nella maggior parte dei casi,
sono persone o organismi con cui ha avuto
seri problemi in passato.

In
pratica, nell’Italia di oggi con un vuoto politico enorme (che rappresenta un
problema molto serio), si sentiva proprio il bisogno di questi
moralizzatori che riscuotono un successo enorme sopratutto tra i meno
informati?

Sì, lo so che nessuno di
noi ha mai tifato in maniera particolare per Rutelli, ma ieri era uno
dei rari giorni in cui aveva il nostro supporto ed ha perso!!! 🙁
Considerato che non portiamo sfiga, le ragioni della sconfitta sono a
mio parere da ricercare nella questione "sicurezza" e nei fatti di
cronaca degli ultimi giorni che hanno certo giovato a favore di
Alemanno.

La
"gestione Veltroni" – cosiderata naturalmente la diversa linea
politica, il pippotto sulle divergenze tra Veltroni e noi ve lo
risparmio – a mio parere era adatta a una città come Roma e tentava di
darle un respiro internazionale. Forse l’errore è stato quello di
sottovalutare il problema dell’integrazione degli immigrati e della
"questione casa".      

Allora ragazzi, ieri
sera
ho visto Run F*t boy r*n, la commedia che all’estero sta spopolando. Un
filmino divertente, senza troppe pretese. Il nostro eroe per
riconquistare la moglie e strapparla dalle braccia del fighettino di
turno, deve portare a termine la maratona di Londra. Questa sarà anche
l’occasione buona per una vera e propria redenzione morale e una rivalsa
nei confronti del suo piccolo mondo. Naturalmente il protagonista non
aveva mai corso nemmeno un chilometro e la scena della sua prima
sgambata è particolarmente divertente. Guardatelo e ditemi cosa ne pensate.

Domenica 20 aprile è la Giornata Mondiale del Libro 2008, sembra strano, ma anche in Italia dove i libri li leggono in pochi una giornata di questo tipo viene adeguatamente celebrata.
Vi volevo segnalare l’iniziativa milanese promossa da Satisfiction, il
free press culturale italiano e rivista di critica letteraria, un
tentativo di far ritrovare al lettore una coscienza critica.
Bene, domenica a Milano, Satisfacion organizza un reading nei Chiostri dell’Umanitaria (MM DUOMO) dalle 15.30 alle 17.
In particolare:

Davide Sapienza legge il saggio inedito di Jack London Telic Action & Collective Stupidity.

Ettore Bianciardi  legge l’inedito di Luciano Bianciardi Adesso è più lontana

Raul Montanari legge la traduzione inedita di Edgar Allan Poe ne Il Corvo

Giuseppe Genna legge il racconto di Don de Lillo  L’estasi dell’atleta assunto in cielo

Filippo Tuena legge Ernst Junger Il cuore avventuroso  e Il trattato del ribelle.

Daniela Rossi legge L’autobiografia di Salvator Dalì

Paolo Bianchi riesuma Luigi Piradello e Il fu Mattia Pascal

Che mazzata elettorale
ragazzi,da un giorno all’altro siamo tutti Sinistra Exparlamentare; un
nome che fino ad ora avevo sentito nominare solo in riferimento agli
anni Settanta. E naturalmente per la Lega e i suoi amici ora c’è il
rischio che diventiamo tutti terroristi.

Certo,
il malcontento nell’elettorato di sinistra nei confronti dell’operato
del Governo Prodi era molto diffuso, il progetto della sinistra arcobaleno
fatto in fretta e furia non è stato proprio una genialata  in
vista delle elezioni e infine, il "voto utile" ci ha dato il colpo di
grazia. Però, cacchio….

Dylan ha vinto il famoso
premio giornalistico statunitense grazie al suo impatto profondo sulla
musica popolare e la cultura americana. O meglio, ha ricevuto una
citazione speciale dalla giuria.

Vi risparmio specchietti e ragioni che vi devono spingere a votare la Sinistra Arcobaleno e mi affido alla vostra coscienza.In
compenso posto per voi questa citazione dal libro di Patocka sulla
Filosofia della storia che sto leggendo: "Ciò significa che la Filosofia si può dedicare al compito vitale
che le è proprio, cioè quello di essere l’antitesi non estatica e non
orgiastica, nonchè la soluzione propria dei problemi posti dalla
quotidianità, prescindendo dalla struttura della società". Il libro peraltro a parte questo e altri rari passaggi non mi convince molto.

Vi segnalo questo interessante post di Rampini
sulla situazione in Tibet. Considerati i buoni propositi del Governo
cinese in occasione delle prossime olimpiadi, questa chiusura totale
sulla vicenda dei monaci non sembra un buon inizio. 

È pronta e dovrebbe uscire
entro marzo l’edizione pomeridiana di ‘Liberazione’ che verrà
distribuita gratuitamente a Roma e a Milano dal lunedì (quando ci
saranno anche quattro pagine sul calcio) al giovedì. Speriamo che
questa nuova versione sia fatta meglio di quella del mattin che
ultimamente mi piaceva proprio poco. 🙂
Il progetto – un giornale di 20 pagine, con notizie fresche della
mattina, gli spettacoli e gli appuntamenti della giornata e una
selezione del meglio pubblicato dal giornale uscito in edicola – è
stato studiato dal direttore di ‘Liberazione’ Piero Sansonetti non si
limita al periodo elettorale e pare possa contare già sul un sostegno
pubblicitario per almeno nove mesi.
La grafica, più aggressiva dell’edizione mattutina, è di Federico
Mininni e Luca Campagnolo, che già hanno curato la nuova veste grafica
con cui ‘Liberazione’ è in edicola dall’8 marzo.Secondo il progetto, a
Roma l’edizione pomeridiana verrà distribuita in 60mila alle 14,30
nell’orario di uscita dalle università e dagli uffici pubblici. A
Milano, invece, la distribuzione – sempre 60mila copie – è programmata
per le 16,30.

Il vagabondo Woody e il pensatore esiliato Benjamin sono da giorni
inchiodati a Ushuaia in attesa di riuscire a salire a bordo di una nave
militare diretta alle isole dell’estremo sud della Terra del Fuoco.
Certo, considerata la loro attuale condizione non hanno molte carte da
giocare per convincere il capitano della rompighiaccio giapponese a
prenderli a bordo. Hanno l’aspetto di due disperati (in buona parte lo sono), in rotta di
collisione con il mondo e la società. Dalla loro hanno il fatto che non
è raro che le navi dirette al sud prendano a bordo dei passeggeri per
avere un po’ di compagnia e per utilizzarli in piccoli lavoretti
manuali. Naturalmente a loro rischio e pericolo.
Per i nostri protagonisti, la cosa peggiore è che piove
ininterrottamente da tre giorni e loro sono inchiodati alla seggiola di
un take away cinese, questo è anche il motivo che secondo loro ritarda
la partenza della nave.
I due hanno lo sguardo rivolto verso l’orizzonte e attraverso la
vetrata del locale possono vedere il mare in burrasca di colore blu
scuro; le onde che spazzano il marciapiede e la strada di fronte.
Si sono rifugiati in questa bettola che puzza di fritto perché è il
posto più economico di tutta la cittadina, ci si può ubriacare a buon
prezzo.
I loro due zaini e la chitarra di Woody sono ammucchiati in un angolo
del locale e per queste tre notti si sono permessi un lussuoso
soggiorno in un vecchio autobus parcheggiato in periferia.
L’attesa però comincia a sfinirli e da qualche ora comincia a farsi
strada nelle loro teste un’alternativa alla possibilità di raggiungere
il sud.
Stanno pensando di tornare indietro, non in autostop però, ma in bicicletta. Un intero continente,
fino agli Stati Uniti.