Meglio di Karnazes?

Un signore torinese vuole
battere il record di Karnazes di 50 Maratone cosecutive, in 50 stati in
50 giorni. L’intenzione è quella di arrivare a 51, completando la serie
con la maratona di Torino in Aprile, trovate maggiori info al suo sito.
Ieri
ho letto un articolo un po’ delirante sull’ultimo numero di Correre che
afferma che "le imprese di Karnazes" fanno impressione solo ai non
addetti ai lavori. Pensa te….

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SOCIETY

Eddie Vedder – Society


hmmm ooh hooo hooo

It’s a mistery to me
we have a greed
with which we have agreed

You think you have to want
more than you need
until you have it all you won’t be free

society, you’re a crazy breed
I hope you’re not lonely without me

When you want more than you have
you think you need
and when you think more than you want
your thoughts begin to bleed

I think I need to find a bigger place
‘cos when you have more than you think
you need more space

society, you’re a crazy breed
I hope you’re not lonely without me
society, crazy and deep
I hope you’re not lonely without me

there’s those thinking more or less less is more
but if less is more how you’re keeping score?
Means for every point you make
your level drops
kinda like its starting from the top
you can’t do that…

society, you’re a crazy breed
I hope you’re not lonely without me
society, crazy and deep
I hope you’re not lonely without me

society, have mercy on me
I hope you’re not angry if I disagree
society, crazy and deep
I hope you’re not lonely without me

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Altre sere

Alt(r)i Spazi – Associazione
che opera in ambito culturale a favore di una maggiore conoscenza del
mondo della montagna – organizza lunedì 21 gennaio  alle 21 la
proiezione di "Le ali ai piedi" (53’) di Fulvio Mariani e riproporrà
"Bob" (14’) di Nicolas Falquet.

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La valle che non c’è

“La Valle di Ognidove” – Davide Sapienza

La valle a cui si riferisce il titolo del libro è quella in cui Davide
Sapienza trascina il lettore prendendolo per mano dalla prima
all’ultima pagina per una lunga e lenta camminata.
Un luogo in cui si intrecciano elementi di fantasia, sfumature
mistico-religiose, visioni e citazioni storiche come quella della
guerra sulle Alpi italiane o la vita di Gesù. Senza dimenticare
territori reali come il nord europeo, i ghiacciai del Canada artico e
le Alpi.
Davide Sapienza sulla scia dell’opera precedente “I Diari di Rubha
Hunish”, propone un libro che rappresenta un romanzo-viaggio nel
profondo della nostra anima, un percorso intimista o, per meglio dire,
un viaggio del pensiero. “Il pensiero è il luogo del viaggio per
eccellenza. Continuamente nutrito dall’emozione, sa come attendere e sa
come abbandonare le terre aride perché sa progettare e sa risolvere, ma
può attendere, ascoltare lasciarsi pensare dal suo corpo”.
Un libro ricco di sensazioni, da gustare lentamente, un’opera che
richiede un approccio particolare, ma che in compenso è in grado di
farci sentire in empatia con la natura, lontani dalla nostra vita di
tutti i giorni. “L’esperienza era folgorante. Il pensiero si era
liberato dall’oppressione dei rumori… Sciogliendo i lacci, come di rado
negli ultimi mesi gli era capitato, aveva intrecciato una danza
meravigliosa con le parole di un libro…”.
Il protagonista de “La Valle di Ognidove” – Ishmael – affronta sette
tappe che corrispondono a sette formazioni rocciose solitarie chiamate
“nunatak”, una parola Inuit usata dal popolo dei ghiacci per indicare
gli avanzi geologici di terre che furono. Cime solitarie di ghiaccio e
neve, l’unico rifugio per piante e animali durante la glaciazione nel
quaternario, isole che diventano per l’autore nuclei tematici e
capitoli attorno a cui si snodano le idee del testo.
Dal libro emergono chiaramente riferimenti a Jack London, alcuni passi
ci hanno ricordato le atmosfere dei racconti di Poe o i paesaggi
innevati e solitari narrati nei diari di Shackleton.
Complimenti a Sapienza che ha avuto il coraggio di proporre un libro
avvincente e ambizioso, che non sempre è di immediata comprensione e
che richiede una buona dose di attenzione da parte del lettore.

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Un piccolo puntino rosso nel bianco paesaggio invernale

Da giorni un draghetto vola
sopra la casa di Kimi, un piccolo puntino rosso nel bianco paesaggio
invernale del bosco, un animale destinato a diventare il demone
personale del neonato; un protettore e porta fortuna, un lusso che
pochi fortunati possono vantare.
Infatti, un drago rosso è la rappresentazione terrena di Antarez, una
divinità molto amata ed invocata tra gli elfi del nord, il signore del
buon auspicio, in grado di donare prosperità e fortuna, il “Distruttore
degli ostacoli di ordine materiale o spirituale”. Proprio per questo
motivo, tutti gli elfi, ne invocano la grazia prima di iniziare una
qualunque attività, come per esempio un viaggio, una cerimonia, o un
qualsiasi evento importante.
Anche presso un popolo come gli elfi, pratico e per niente
scaramantico, quella di Antarez era una tradizione tramandata da
secoli. Il “signore del buon inizio” è inneggiato con canti sin dalle
ere più antiche, un infinito numero di miti fa riferimento al suo nome
e altrettanti sono i nomi con cui è invocato.
Ignaro di tutta questo, Kimi dormiva sonni tranquilli ed abbondanti tra
le braccia dei suoi genitori o nella piccola culla in legno di
abete che il falegname del villaggio aveva scolpito per lui.
Un bel mattino però, questo quadretto di vita famigliare venne
interrotto dal rumore di una mano che bussava alla porta della baita.
Tonf, Tonf!
“Zumbox, Zumbox, apri, sono Armidur”.
Al piano di sopra, i coniugi si guardarono e pensarono esattamente la
stessa cosa: “quali notizie potevano mai spingere Armidur ad un viaggio
così lungo in pieno inverno?”.

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Patagonia Express

Ci sono due persone su un
vecchio treno merci in legno che corre nella pianura, hanno le gambe a
cavalcioni sul vagone e si lasciano dondolare dal ritmo sempre uguale
dei binari.
Uno è un vecchio vagabondo di colore cresciuto nel circo, indossa un
cappello a cilindro nero e una consumata giacca di velluto; suona una
chitarra folk, è una canzone di sua composizione,  nonostante l’età la
sua vena poetica non si è consumata.
L’altro è un filosofo ebreo tedesco scampato al destino del nazismo e
anche al proprio suicidio sulle alpi spagnole. Emigrato in America grazie
all’aiuto dell’amica Hannah, ha abbandonato in un istante (e per sempre)
il pessimismo che lo aveva contraddistinto insieme alla vecchia Europa.
Corrono verso il loro sogno: la Patagonia, il sud del mondo, o per
meglio dire la cittadina di Ushuaia, capitale della Terra del Fuoco, la
città più australe del mondo. Nomi che soltanto a nominarli provocano
in loro i torpori e l’eccitazione dei veri viaggiatori.
Alle loro spalle le catena andina, alcune delle montagne più famose per gli arrampicatori.
Non c’è tempo per una sosta però, entrambi sono scappati da una società
che li voleva imprigionare e rincorrono il loro sogno, baciati dal sole
che sorride sui loro visi filtrato dalle nuvole. Instanti di vita,
contro inutili anni passati a fuggire dalle SS o dalla galera.
Sono ancora lontani i tempi di Odessa e delle fughe degli sterminatori dal vecchio continente.
Quello che li spinge è il gusto per l’avventura e nemmeno le due
ragazze incontrare la sera prima – nella vecchia baracca con funzioni di
Bar a cielo aperto – potranno trattenerli.

"It ain’t no use in turnin’ on your light, babe
That light I never knowed
An’ it ain’t no use in turnin’ on your light, babe
I’m on the dark side of the road
Still I wish there was somethin’ you would do or say
To try and make me change my mind and stay
We never did too much talkin’ anyway
So don’t think twice, it’s all right …"

Patagonia Express

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Un segno incoraggiante

"Sarebbe certamente un
evento rivoluzionario se un uomo di pelle scura, cresciuto in
Indonesia, educato da bambino in scuole dove si insegnava, insieme con
altri testi religiosi, anche il Corano, 40 anni dopo l’assassinio di
Martin Luther King, arrivasse anche soltanto alla candidatura per il
partito democratica. Ed è già un fatto storico che lui abbia vinto
almeno una tappa elettorale, in Iowa, cosa che mai nessuna persona di
colore aveva fatto in 230 anni Stati Uniti. Obama è il segno più
incoraggiante che, dopo la dolorosa esperienza del dopo 9/11 l
‘America
è pronta a riconciliarsi con il mondo e il mondo a riconciliarsi con
essa, attraverso un uomo che è quello che Bush non poteva essere, un
figlio del mondo.
"  Vittori* Zuccon*

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Un grande viaggio

Zumbox, il padre del
piccolo elfo, guardava la neve scendere lenta dalla finestra della
baita. Nell’altra stanza il piccolo Kimi era nato da poche ore e il
vecchio sciamano-medico del villaggio stava facendo la consueta visita
al neonato. Gli vennero in mente alcune strofe che aveva letto giorni
prima: "Ci siamo. L’attesa è finita. Il nostro contatto è arrivato. Il
viaggio sta per essere partorito. Noi lo abbiamo concepito, ci siamo
presi cura di lui, gli abbiamo parlato delle cose che amiamo e ora
arriva la madre che il caso gli ha scelto.

   
Anche un viaggio nasce, cresce e invecchia. Ma appena nato è già
grande. Capace di usare la testa, di farci e disfarci a suo piacimento.
Fra un’ora il nostro viaggio, dopo mesi di gestazione, vedrà finalmente
la luce. Ci riconoscerà? Assomiglierà almeno un po’ a noi? Ci vorrà
bene?
Ci aspettiamo grandi cose da lui.

 

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La cenerentola dimenticata

Pare che nell’Italia di
fine 2007 qualcuno si sia
accorto dell’importanza della nostra Carta Costituzionale.
L’Osservatori* Permanent* Giovan*-Editor* ha realizzato
– con la benedizione del Capo dello Stato – "Il Quaderno della Costituzione";
l’intenzione è proprio quello di spiegare la Costituzione e avvicinare
i più piccoli a questo documento. Il "Quaderno" verrà distribuito
gratuitamente nelle scuole, contiene disegni, poesie e immagini e un
apposito spazio per i commenti.
Potete scaricarlo qui.

 

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Putin 1939 – 2007

Nel 1939 il personaggio
dell’anno secondo il Time era Hitler, quindi perchè dovremmo stupirci
se Vladimir Putin è il personaggio dell’anno 2007? "Neutralizzare"
giornalisti e spie in giro per l’europa, eliminare l’opposizione
politica, sterminare i ceceni e abolire la democrazia per ottenere
stabilità politica val bene la copertina del Time. Non ho parole, dove
andremo a finire?

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