Piccoli deliri sui blog 1

Ecco a voi dei piccoli deliri sui blog e i giornalisti, alla faccia di chi ci vuole male..

Il blog è un sito Web utilizzato come diario personale; il termine è la contrazione dei vocaboli inglesi Web e booklog (diario di bordo). Nato nel 1997 negli Stati Uniti, dal 2001 ha fatto la sua comparsa anche in Italia grazie alla nascita di alcuni servizi gratuiti. Oggi si è affermato in tutto il mondo come strumento di pubblico dibattito e di libera espressione individuale.
Il numero di blog presenti sulla Rete raddoppia ogni sei mesi, anche se, buona parte di questi, è poi abbandonata dagli autori nel giro di poche settimane. Attualmente, assistiamo a una sorta di selezione naturale che permette solo ai più accreditati di durare nel tempo e che consente al lettore una maggiore garanzia sulle informazioni. Un blog è personale e pubblico allo stesso tempo, perché esprime una dimensione individuale, ma è aperto a un’innovazione sociale ed è accessibile a tutti per la lettura e i commenti.

Facile. Da scrivere e da leggere

Il successo che ha permesso al blog di diventare, negli ultimi anni, lo strumento privilegiato di chi vuole pubblicare dei contenuti su Internet è dovuto alle sue caratteristiche. Innanzitutto, la facilità d’uso e di fruizione, ma anche le enormi possibilità di espressione collegate a questa piattaforma, la sua capacità di mantenere un archivio storico facilmente reperibile e la capacità di creare un dibattito.
Esistono al momento vari tipi di diari on-line. Il blog come semplice espressione individuale narcisistica; il blog come forum, ovvero uno spazio in cui il singolo si apre allo scambio con gli altri; il blog dell’opinion leader, ovvero uno spazio attraverso cui un personaggio pubblico prova ad essere più influente; e, infine, il blog come percorso politico sociale, per esempio quello di Hillary Clinton, utilizzato per consolidare il proprio successo e aprire la campagna per le Presidenziali americane.
Tra i blogger (gli autori dei diari on-line) più celebri del panorama politico italiano, c’è il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, che tramite questo strumento ha deciso di tenere informati gli elettori «settimana per settimana, Consiglio dei ministri per Consiglio dei ministri, di quel che noi decidiamo, di modo che i cittadini possano sapere che cosa avviene dall’altra parte della stanza».
I più «estremisti» sostengono che i blog daranno filo da torcere ai mezzi di informazione tradizionali e diminuiranno l’influenza del denaro sulla capacità di fare informazione; altri li «odiano» e li considerano una moda temporanea. In realtà, conoscere gli aspetti del fenomeno e i suoi collegamenti può aiutare a capire la reale portata e gli sviluppi futuri. A distanza di un paio di anni dal loro successo si può supporre che, più che entrare in conflitto con i media tradizionali e in particolare con i giornali, i blog tendono ad affermare una propria funzione complementare. Gli autori dei diari on-line, infatti, commentano notizie apparse su quotidiani e siti delle maggiori testate mondiali, ma sempre più spesso anche i giornalisti della carta stampata usano questi siti Internet come fonte di informazione. A conferma di quanto abbiamo ipotizzato, alcune testate tradizionali, per esempio La Stampa, hanno inserito nei loro siti Web alcuni blog focalizzati su un tema di attualità.

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