Sto facendo numerosi e incredibili sforzi per finire “La
solitudine dei numeri primi”, che mi era stato consigliato praticamente da
tutti. La prosa è tremendamente ingenua e l’insieme di sfighe in cui incappano
i personaggi è da antologia, il risultato è un libro noiosetto da annoverare
tra le “sole del 2008” assieme a “Le Benevole”.
Nel frattempo vi segnalo “Onore
ai diffidati” che mi è
piaciuto molto. È una storia d’amore che si intreccia con una specie di
giallo. La storia è
ambientata nell’attuale panorama underground milanese – undergroud politico e ultras. A tratti sembra veramente un romanzo di Liala, ma
l’ambientazione
è originale e la storia interessante. Il linguaggio che utilizza
l’autrice è
diretto e infarcito di slang giovanile, ma il libro è ben scritto. È necessario
tapparsi il naso leggendo le pagine in cui la protagonista frequenta dei personaggi
di forza nuova, ma tutto sommato ne vale la pena.