Perdas de Fogu è un bel romanzo-inchiesta di Massimo Carlotto e Mama Sabot (ringrazio chi me lo ha suggerito perchè io non conoscevo l’autore).
E’ la storia molto cruda di un disertore che deve controllare una ricercatrice veterinaria giunta in Sardegna per controllare gli effetti delle scorie dell’urario impoverito. I due si incontreranno e verrano coinvolti in un vortice di eventi che riusciranno solo in parte a controllare.
La trama è avvincente anche se il linguaggio dell’autore è molto diretto e semplice rispetto a quello di altri famosi giallisti.
Oltre alla denuncia ambientale emerge anche
il grosso problema
della Sindrome da Affaticamento e le conseguenza mortali legate all’uso dei proiettili
contenenti uranio impoverito.
Sì, il libro è piacevole e ha due piani di lettura.
Le questioni che denuncia andrebbero ampiamente approfondite in due o tre saggi a parte. Se gli avesse data più peso in questo libro la storia diventava una palla.
Dal punto di vista giallistico è vero, non è originalissima, ma interessante.
L’ho letto anche io. (per forza, me l’hai prestato tu). Diciamo che ci sono due libri in uno: uno è il racconto giallo che sa un pò di già sentito, ma si lascia leggere con piacere. L’altro è il racconto/denuncia che sembra essere molto circostanziata (anche se poi bisognerebbe essere in possesso di molte informazioni in più per capire come stanno veramente le cose). Però è interessante in effetti capire quali sono gli effetti dei proiettili che contengono uranio impoverito e perchè è dannoso. (non è la radioattività a esserlo come pensavo io, ma il fatto che sono in grado di polverizzare i materiali che colpiscono trasformandoli in nanoparticelle che se respirate sono velenose/mortali). Anche le descrizioni delle psicologie dei personaggi mi sono piaciute. Talvolta con due parole riesce a caratterizzare bene il personaggio. Si legge di un fiato. Bellino. Interessante.